[Articolo apparso sul numero di dicembre 2020 di quiSalento]
1. Torre dell’Omomorto a Santa Maria di Leuca
Sull’etimologia del nome di questa bella torre di avvistamento situata sul promontorio di Leuca non esistono riferimenti certi.
Appare, tuttavia, ragionevole riferirne la denominazione ai ritrovamenti di materiale osseo di origine umana proveniente dalla vicina grotta Porcinara, un millenario luogo di approdo dove i mercanti del Mediterraneo hanno lasciato iscrizioni e tracce del loro passaggio in lingua greca, messapica e latina.
È possibile raggiungerla percorrendo il lungomare di Santa Maria di Leuca in direzione Punta Ristola fino all’incrocio con via Torre.
Qui è presente un marciapiede perdonale che consente di osservarla più da vicino, sebbene non sia consentito visitarla dall’interno a causa dello stato di degrado strutturale in cui versa.
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2. Torre di San Pietro in Bevagna
L’insolita planimetria a base stellata a quattro punte e l’integrazione strutturale con l’adiacente Chiesa di San Pietro sono già indizio della sua differenza rispetto alle centinaia di baluardi difensivi eretti con l’obiettivo di avvistare le navi saracene.
Questo edificio, infatti, aveva un’ulteriore funzione: proteggere una piccola cappella lì ubicata prima della costruzione della torre e originariamente di proprietà dei monaci del Monastero di San Lorenzo di Aversa.
La chiesa addossata alla parete posteriore, così come la vediamo oggi, invece, è stata costruita soltanto nel XX secolo.
Si trova nel cuore del centro abitato di San Pietro in Bevagna, in Piazza delle Perdonanze, e non è aperta al pubblico. Per prenotare una visita di gruppo è possibile contattare la Pro Loco di Manduria al numero 099 9796600.
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3. Torre Testa del Gallico a Brindisi
Situata in uno dei tratti costieri più interessanti del territorio brindisino, sia dal punto di vista storico che naturalistico, è anche conosciuta come “Torre di Giancola”, dal nome del canale di raccolta di acque reflue presente nelle vicinanze
Le sue condizioni strutturali purtroppo, al momento, consentono di ammirarla soltanto a distanza di sicurezza.
Per raggiungerla, bisogna percorrere la litoranea Brindisi – Apani. Dopo circa 7 km la vedrete ergersi su un promontorio a picco sull’Adriatico.
Alcuni hanno ritenuto che il termine “Gallico” fosse proprio da ricondursi alla forma di questo sperone roccioso; in realtà è più plausibile che derivi dal termine dialettale “Jaddico”, cioè bosco o foresta, riferendosi dunque alla contrada di campagna che la ospita.
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